IL DISCORSO DI VAFÞRÚÐNIR., Vafþrúðnismál.

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FolKar
view post Posted on 20/8/2009, 13:40




Disse Óðinn:

«Ora consigliami, Frigg,
di andare ho gran voglia
a trovare Vafþrúðnir.
Confesso che son curioso
di disputare sulle cose remote
con quel gigante onnisciente.»

Disse Frigg:

«A casa volentieri
tratterrei Herjaföðr,
nelle dimore degli dèi:
nessun gigante
credo sia tanto potente
quanto è Vafþrúðnir.»


Disse Óðinn:


«Molto viaggiai,
molto feci esperienza,
molto misi alla prova gli dèi.
Questo io voglio sapere:
come di Vafþrúðnir
sia la dimora.»

Disse Frigg:


«Salvo parti,
salvo torna indietro,
salvo tu sia nel cammino!
La sapienza ti assista
dovunque tu, Aldaföðr,
ti rivolgerai al gigante.»



"Partenza di Óðinn":


Partì dunque Óðinn
alla disputa di sapienza
con quel gigante onnisciente.
Giunse lui nella sala
che fu del padre di Ímr.
Subito Yggr vi fece ingresso.


"Óðinn alla dimora di Vafþrúðnir":


Disse Óðinn:


«Salute ora a te, Vafþrúðnir!
Eccomi or giunto alla sala
a trovar proprio te.
Voglio per primo sapere
se tu sapiente sei
e onnisciente, o gigante.»


Disse Vafþrúðnir:


«Chi è tra gli uomini
che nella mia corte
si rivolge a me?
Non uscirai
da questa sala
se non risulterai tu il più sapiente.»


Disse Óðinn:

«Gagnráðr mi chiamo,
ora sono di strada giunto,
assetato, alla tua corte.
Bisogno ho di ricovero
- ho a lungo viaggiato -
e della tua accoglienza, o gigante.»


Disse Vafþrúðnir:


«E perché allora, Gagnráðr,
ti rivolgi a me dall'ingresso?
Vieni a sedere in sala!
E metteremo alla prova
chi più cose conosca
se l'ospite o il vecchio cantore.»


Disse Óðinn:


«L'uomo che non è ricco
e che dal ricco va,
parli poco o taccia.
Credo che il parlar troppo
non sia conveniente
se sei venuto da chi è maldisposto.»


"Vafþrúðnir mette alla prova la sapienza di Óðinn":


Disse Vafþrúðnir:


«Di' tu a me, Gagnráðr,
se dall'atrio vuoi
la tua sapienza provare.
Come si chiama il destriero
che uno ad uno trascina
i giorni per le schiere umane?»


Disse Óðinn:


«Skinfaxi si chiama
chi il chiaro trascina
giorno per le schiere umane.
Dei destrieri lo si stima
il migliore tra i Reið-Goti.
Di quel cavallo risplende la criniera.»


Disse Vafþrúðnir:


«Di' tu a me, Gagnráðr,
se dall'atrio vuoi
la tua sapienza provare.
Come si chiama il cavallo
che da oriente trascina
le notti sugli dèi propizi?»


Disse Óðinn:

«Hrimfaxi si chiama
chi una ad una trascina
le notti sugli dèi propizi.
La schiuma dai denti
gocciola al mattino,
da cui viene la rugiada sulle valli.»


Disse Vafþrúðnir:


«Di' tu a me, Gagnráðr,
se dall'atrio vuoi
la tua sapienza provare.
Come quel fiume si chiama
che divide tra i figli dei giganti
la terra e tra gli dèi?


Disse Óðinn:


«Ífing si chiama il fiume
che divide tra i figli dei giganti
la terra e tra gli dèi.
Libero scorrerà
fino alla fine dei tempi:
non gelerà mai quel fiume.»


Disse Vafþrúðnir:



«Di' tu a me, Gagnráðr,
se dall'atrio vuoi
la tua sapienza provare.
Come il campo si chiama
dove scenderanno a battaglia
Surtr e gli dèi soavi?»


Disse Óðinn:


«Vígriðr si chiama il campo
dove scenderanno a battaglia
Surtr e gli dèi soavi.
Cento leghe
misura da ogni lato
il campo a loro destinato.»


Disse Vafþrúðnir:


«Sapiente sei tu ora, ospite,
vieni alla panca del gigante
e converseremo seduti insieme.
La testa noi due
ci giocheremo nella sala,
ospite, in gara di sapienza.»


"Óðinn enumera a Vafþrúðnir dodici domande sulle cose primordiali":

Disse Óðinn:



«Di' tu questo per primo
se hai sufficiente saggezza
e tu, Vafþrúðnir, sai.
Da dove la terra provenne
e il cielo in alto
in principio, o saggio gigante?»


Disse Vafþrúðnir:


«Dalla carne di Ymir
fu la terra creata
e dalle ossa i monti;
il cielo dal cranio
del gigante freddo di brina
e dal sangue il mare.»

Disse Óðinn:


«Di' tu questo per secondo
se hai sufficiente saggezza
e tu, Vafþrúðnir, sai.
Da dove la luna è venuta,
lei che sugli uomini va,
e il sole ugualmente?»


Disse Vafþrúðnir:


«Mundilfœri si chiama
colui che fu il padre della luna
e del sole ugualmente;
il cielo percorreranno
quei due ogni giorno
per segnare agli uomini il tempo.»


Disse Óðinn:


«Di' tu questo per terzo
se tutti ti chiamano accorto
e tu, Vafþrúðnir, sai.
Da dove il giorno è venuto,
lui che sulla schiera degli uomini va,
e la notte e le fasi lunari?»

Disse Vafþrúðnir:


«Dellingr si chiama
colui che fu il padre di Dagr,
e Nótt da Nörfi nacque;
luna piena e luna nuova
crearono gli dèi propizi
per segnare agli uomini il tempo.»


Disse Óðinn:


«Di' tu questo per quarto
se tutti ti chiamano sapiente
e tu, Vafþrúðnir, sai.
Da dove l'inverno è venuto,
e la calda estate,
in principio tra gli dèi sapienti?»

Disse Vafþrúðnir:


«Vindsvalr si chiama,
colui che fu il padre di Vetr,
e Svásuðr di Sumar.»


Disse Óðinn:


«Di' tu questo per quinto
se tutti ti chiamano sapiente
e tu, Vafþrúðnir, sai.
Chi era il più vecchio degli Æsir
e della stirpe di Ymir
al principio dei tempi?»


Disse Vafþrúðnir:



«Innumerevoli inverni,
prima che fosse la terra creata,
allora venne Bergelmir alla luce,
Þrúðgelmir
gli fu padre
e Aurgelmir nonno.»


Disse Óðinn:


«Di' tu questo per sesto
se tutti ti chiamano accorto
e tu, Vafþrúðnir, sai.
Da dove Aurgelmir venne
tra i figli dei giganti
in principio, il sapiente gigante?»

Disse Vafþrúðnir:


«Fuori dagli Elivágar
schizzavano gocce di veleno,
e crebbero finché ne sortì un gigante.
[Di là le nostre stirpi
vennero tutte del pari originate,
sono per questo progenie perversa.]»

Disse Óðinn:


«Di' tu questo per settimo
se tutti ti chiamano accorto
e tu, Vafþrúðnir, sai.
Come generò figli
il possente gigante
se non si unì ad alcuna gigantessa?»


Disse Vafþrúðnir:


«Sotto il braccio crebbero,
dicono, del gigante di brina
la figlia e il figlio del pari.
Piede con piede
generò il sapiente gigante
il figlio dalle sei teste.»


Disse Óðinn:


«Di' tu questo per ottavo
se tutti ti chiamano accorto
e tu, Vafþrúðnir, sai.
Cosa tu per primo ricordi
o innanzi a tutto conosci?
Tu sei onnisciente, o gigante.»


Disse Vafþrúðnir:



«Innumerevoli inverni,
prima che fosse la terra creata,
allora venne Bergelmir alla luce.
Questo per primo io rammento:
che lo vidi, quel saggio gigante,
che giaceva su un mulino.»


Disse Óðinn:


«Di' tu questo per nono
se tutti ti chiamano accorto
e tu, Vafþrúðnir, sai.
Da dove il vento proviene
che spira sul mare in burrasca?
Mai gli uomini riescono a scorgerlo.»

Disse Vafþrúðnir:


«Hræsvelgr si chiama
colui che sta alla fine del cielo,
gigante dalle sembianze d'aquila:
dalle sue ali,
dicono, venga il vento
su tutti gli uomini.»


Disse Óðinn:


«Di' tu questo per decimo
se il destino degli dèi
tutto, Vafþrúðnir, conosci.
Da dove Njörðr provenne
tra i figli degli Æsir?
Templi e altari
regge in gran numero
ed egli non è stato dagli Æsir generato.»


Disse Vafþrúðnir:

«In Vanaheimr
lo crearono i saggi numi
e lo diedero in ostaggio agli dèi.
Alla fine del tempo
egli di nuovo tornerà
a casa, tra i saggi Vanir.»


Disse Óðinn:



«Di' tu questo per undicesimo
dove nelle corti gli uomini
si battono ogni giorno?»


Disse Vafþrúðnir:


«Tutti gli Einherjar
alla corte di Óðinn
si battono ogni giorno.
Scelgono i caduti
poi dalla mischia cavalcano via
e riconciliati siedono insieme.»

Disse Óðinn:


«Di' tu questo per dodicesimo
come mai il destino degli dèi
tutto, Vafþrúðnir, conosci?
Delle rune dei giganti
e di tutti gli dèi,
dici tu quel che è vero,
onnisciente gigante.»

Disse Vafþrúðnir:

«Delle rune dei giganti
e di tutti gli dèi,
posso dire il vero,
poiché in ogni mondo son giunto:
giunsi nei nove mondi
fino al Niflhel in basso,
presso Hel, dove vanno i morti.»

"Óðinn pone a Vafþrúðnir cinque domande sul futuro del mondo":


Disse Óðinn:

«Molto viaggiai,
molto feci esperienza,
molto misi alla prova gli dèi.
Chi vivrà degli uomini
quando sarà trascorso quel famoso
Fimbulvetr tra i mortali?


Disse Vafþrúðnir:


«Líf e Lifþrasir,
devono nascondersi
nel bosco di Hoddmímir.
Le rugiade del mattino
avranno per nutrimento;
da qui torneranno a sorgere le stirpi.»

Disse Óðinn:

«Molto viaggiai,
molto feci esperienza,
molto misi alla prova gli dèi.
Da dove verrà un sole
nel liscio cielo
quando questo Fenrir l'avrà divorato?»

Disse Vafþrúðnir:

«Una figlia
genera Álfröðull,
prima che Fenrir la divori;
cavalcherà
quando gli dèi moriranno,
i sentieri della madre, la fanciulla.»

Disse Óðinn:

«Molto viaggiai,
molto feci esperienza,
molto misi alla prova gli dèi.
Quali sono le fanciulle
che scivolano sul mare,
viaggiando con animo saggio?»


Disse Vafþrúðnir:

«Tre stirpi
giungono in campo
delle fanciulle di Mögþrasir.
Sole protettrici
sono esse nel mondo
anche se tra i giganti nutrite.»


Disse Óðinn:

«Molto viaggiai,
molto feci esperienza,
molto misi alla prova gli dèi.
Quali æsir reggono
le proprietà degli dèi,
una volta spenta la fiamma di Surtr?»


Disse Vafþrúðnir:


«Víðarr e Váli
abitano i santuari degli dèi
quando si spegnerà la fiamma di Surtr.
Móði e Magni
possederanno Mjöllnir
di Vingnir, alla fine delle battaglie.»


Disse Óðinn:


«Molto viaggiai,
molto feci esperienza,
molto misi alla prova gli dèi.
Che ne sarà di Óðinn,
alla fine dei tempi
quando gli dèi mancheranno?»


Disse Vafþrúðnir:

«Il lupo sbranerà
con le fauci Aldaföðr.
Víðarr lo vendicherà.
Le fredde mascelle
egli farà a pezzi
combattendo col lupo.»


"L'ultima domanda: vittoria di Óðinn":



Disse Óðinn:



«Molto viaggiai,
molto feci esperienza,
molto misi alla prova gli dèi.
Che cosa disse Óðinn,
a chi saliva sul rogo
lui stesso nell'orecchio del figlio?»


Disse Vafþrúðnir:

«Nessun uomo sa
quel che tu in principio
dicesti nell'orecchio del figlio.
Con la bocca di chi sta per morire
ho parlato sulle cose antiche
e sul destino degli dèi.
Adesso con Óðinn ho provato
la mia conoscenza.
Sei tu il più sapiente.»


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